Area di competenza
La Legge 27 dicembre 2017, n. 205 – “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”, all’articolo 1 – comma 594, oltre a stabilire che ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n.4, la professione di pedagogista è compresa nell’ambito delle professioni non organizzate in ordini o collegi, indica che il pedagogista opera nell’ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale, secondo le definizioni contenute nell’articolo 2 del D.lgs. del 16 gennaio 2013, n. 13.
La stessa Legge 205/2017, all’art. 1 comma 595, stabilisce che la qualifica di pedagogista è attribuita a seguito del rilascio di un diploma di laurea abilitante nelle classi di laurea magistrale di Scienze dell’Educazione.
La successiva Legge di Bilancio 30 dicembre 2018 n. 145, all’articolo 1 comma 517, inoltre, prevede che il pedagogista operi nei servizi e nei presìdi socio-sanitari e della salute limitatamente agli aspetti socio-educativi.
Il consulente pedagogico opera nel settore pubblico e privato ed è impegnato nella prevenzione, nell'educazione e nel recupero del disagio e nella riduzione dell'handicap, nonché nell'integrazione fra genere, generazioni, gruppi sociali, culture e nell'orientamento e nella formazione professionale.
“Il punto è che educare non significa condurre lungo una via già tracciata, ma, a partire dalle proprie radici, spingere verso la possibilità inedita di fare esperienza dell’apertura dei mondi, di sostare in essa senza pretendere di appropriarsene, ma imparando a decentrarsi dal proprio Io e dai suoi fantasmi di padronanza.”
---MASSIMO RECALCATI
Il mio approccio pedagogico
Il mio percorso di studi accademici mi ha permesso di acquisire competenze di ricerca educativa, consulenza pedagogica, progettazione e valutazione di interventi in campo formativo, fornendomi un'ampia base di studi, riferiti all'area pedagogica, filosofica, psicologica e sociologica. La realtà di crescente complessità socio-culturale, tra fenomeni e processi in rapida evoluzione, rende necessarie e solide competenze di ordine culturale e conoscenze aggiornate in merito ai processi di apprendimento, in una prospettiva marcatamente interdisciplinare.
In questa ottica di interdisciplinarietà e di interconnessione sistemica, il mio approccio pedagogico si avvale anche dell'applicazione della Mindfulness e dello studio della psicologia, filosofia e pedagogia del Buddismo Tibetano.
Grazie ai corsi di Educazione Etica, Emotiva e Sociale di intelligenza emotiva, "See Learning", che sto frequentando ed in parte concluso come insegnante, formatrice e pedagogista, ho potuto sperimentare insieme a bambini già dai 3 ai 5 anni di età, un miglioramento dell'attenzione e del comportamento nelle capacità di autoregolazione delle emozioni, utili per la gestione di esse, attraverso una alfabetizzazione corporea che ne permette l'identificazione, aumentando l'attenzione e la concentrazione sul respiro.
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"Pensate all'attenzione come a un muscolo mentale che possiamo rafforzare attraverso l'allenamento. La memorizzazione e la concentrazione sono attività utili per mettere al lavoro questo muscolo: l'equivalente mentale dell'esercizio di sollevare più e più volte un peso consiste nel notare quando la nostra mente si distrae e nel riportarla all'oggetto prescelto. Questa è l'essenza della meditazione: concentrarsi su un singolo punto implica un addestramento dell'attenzione[...] Provate a farlo per un pò e inevitabilmente la vostra mente inizierà a vagare[...] Anche nella palestra della mente, così come in tutti i programmi di fitness, ciascun aspetto della disciplina necessita di un allenamento specifico"
---Daniel Goleman